Progetto Salute RSC

Progetto Salute RSC presentato il report

Progetto Salute, presentato il report. “Una visione comune per l’equità nell’accesso alle cure di Rom, Sinti e Caminanti” 

Un incontro ricco di stimoli quello del 6 dicembre 2022 a Roma, presso la sede dell’INMP, per la presentazione del report del Progetto Salute – Promozione di strategie e strumenti per l’equità nell’accesso all’assistenza sanitaria di Rom, Sinti e Caminanti, che l’INMP ha avviato come ente attuatore su mandato dell’UNAR, con riferimento all’azione 9.5.3 del PON-Inclusione “Sperimentazione e sviluppo dei servizi di prevenzione sanitaria e dell’accessibilità”.

Report Progetto Salute RSC
Il Report del Progetto Salute RSC

Insieme al direttore generale dell’UNAR Mattia Peradotto, è intervenuto per l’INMP il direttore sanitario Gianfranco Costanzo, il quale ha sottolineato la necessità di proseguire l’impegno per garantire l’equità nell’ accesso alle cure per le persone Rom e Sinti presenti in Italia, per le quali si registrano in Europa tassi di mortalità più elevati e un’aspettativa di vita di gran lunga inferiore alla media. Il dottor Roberto Bortone dell’UNAR ha poi introdotto la nuova Strategia nazionale di Uguaglianza, Integrazione e Partecipazione 2021-2030 per i Rome e Sinti.

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In questo quadro, il Progetto Salute ha operato per mobilitare gli attori territoriali, le Aziende Sanitarie e gli Enti del Terzo Settore, attraverso azioni di formazione, informazione, confronto, condivisione di esperienze ed elaborazione di proposte operative, con la partecipazione attiva delle stesse comunità per la piena implementazione del Piano d’azione salute per e con i RSC.

La presentazione del report ha rappresentato l’occasione per confrontarsi sui risultati, le metodologie e gli strumenti del progetto in modo da estenderli ad altri territori e raggiungere i gruppi “hard to reach”, in un’ottica di Sanità Pubblica di Prossimità.

In questa direzione sono andati gli interventi della responsabile del Progetto Salute, dottoressa Alessandra Diodati, e nel confronto moderato dal dottor Filippo Gnolfo, della ASL Roma 1, del facilitatore dottor Giorgio Bezzecchi, della tutor di progetto, dottoressa Monica Grassi, e della dottoressa Annalisa Rosso della ASL Roma 2.

L’attenzione dei relatori e delle relatrici, in continuità con le risultanze del report di progetto, si è rivolta alla necessità di superare la disomogeneità nelle attività dedicate alle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti sul territorio nazionale, per rendere più accessibile la fruizione dei servizi sanitari da parte di tali comunità e anche per sensibilizzare e formare gli operatori sanitari a una maggior calibrazione culturale delle modalità di presa in carico, per superare le discriminazioni, le forme latenti di antiziganismo, le diseguaglianze e per rimuovere gli ostacoli all’esercizio del diritto alla salute per le comunità RSC.

Il Progetto Salute ha contribuito a diffondere una visione condivisa del problema e degli strumenti utili ad affrontarlo anche in futuro: la app Salute RSC per georeferenziare e raggiungere i servizi sanitari, i materiali di educazione sanitaria e le informazioni presenti sul sito di progetto, le attività di formazione dei facilitatori, i modelli di intervento e le proposte di pianificazione strategica realizzate utilizzando la metodologia SODA. Una cassetta degli attrezzi che ora necessita di ulteriori attività e interventi per essere calata pienamente nei territori e nelle reti che si prendono cura delle comunità.